Articoli tratti dal Festival dell'Oriente

TRADIZIONI

1 – L’Arte dei tamburi giapponesi

Il termine ‘taiko’ è generico per indicare i tamburi giapponesi, divenuti particolarmente popolari nei recenti anni come elemento centrale di complessi che eseguono versioni arrangiate di musiche popolari.

Tale musica neotradizionale viene eseguita da grandi complessi di tamburi chiamati ‘kumi-daiko’.

Le origini dei tamburi in Giappone sono incerte, ma possono essere verosimilmente indicate fra il VI ed il VII secolo per merito di una statuetta di argilla dell’epoca che riproduce un tamburo.

Il taiko, in quel periodo, veniva usato durante le battaglie per intimidire i nemici e per inviare comandi. Esso continua ad essere usato, anche nei giorni nostri, nella musica religiosa del buddhismo e dello shintoismo.

In passato i suonatori di taiko erano dei religiosi, che suonavano soltanto in situazioni speciali ed in piccoli gruppi, ma al giorno d’oggi uomini laici, raramente donne, suonano il taiko in feste religiose come la danza 'bon'.

Nel corso degli anni ’70 il governo giapponese stanziò dei fondi per conservare quest’antica cultura; come conseguenza vennero fondati molti gruppi di kumi-daiko.

Alla fine del XX secolo gruppi di kumi-daiko si sono diffusi in tutto il mondo ed in particolare negli Stati Uniti.

 

2 – L’Arte della vestizione del kimono

Vestito tradizionale giapponese finemente lavorato in tessuto di seta, il kimono rappresenta uno dei maggiori simboli della cultura tradizionale giapponese.

L’arte della vestizione del kimono cela dietro sé un complesso rituale tramandato fedelmente nel corso degli anni.

Per la maggior parte delle donne, infatti, è impossibile indossare un kimono senza aiuto, dato che il tipico completo da donna consiste in almeno dodici parti separate, unite e fissate secondo precise regole. Ancora oggi esistono assistenti professionali che aiutano le donne ad indossare il kimono. Per un kimono da cerimonia si richiedono ore di preparazione.

La scelta del kimono da indossare in un’occasione è legata a numerosi simboli e sottili messaggi sociali. La scelta riflette l’età della donna, il suo stato civile e la formalità dell’occasione.

 

3 – L’Ikebana

Ikebana è l’arte della disposizione dei fiori recisi, anticamente conosciuta come 'Kado'.

E’ un’arte molto antica, ha le sue origini in Oriente (India, Cina), ma solo nel complesso artistico e religioso del Giappone ha trovato il terreno fertile per il suo sviluppo.

In origine l’arte dei fiori era praticata solo da nobili e monaci buddhisti, che rappresentavano le classi elevate del Giappone, e solo molto più tardi si diffuse in tutti i ceti diventando popolare con il nome di Ikebana.

Il primo stile, piuttosto elaborato, fu il 'Rikka', che comprendeva la presenza nella composizione di ben sette elementi: i tre rami principali ed i quattro secondari.

In seguito venne elaborato uno stile più semplice, il 'Nageire'. A questo seguì il 'Seika', una specie di Rikka semplificato, meno austero del Nageire. In epoca moderna ogni scuola adottò un proprio stile personale e si cominciarono ad usare anche vasi bassi dal bordo poco elevato, elementi vari come i sassi, rami secchi ed altri materiali naturali.

Il suo significato è da ricercare nell’arte della composizione, sottintendendo che chi compone mette dentro quella composizione il suo animo.

 

4 – La cerimonia del thè giapponese

Il Cha no yu (letteralmente, acqua calda per il tè), conosciuto in occidente anche come cerimonia del tè, è un rito sociale e spirituale in Giappone, indicato anche come Chado o Sado (letteralmente, via del tè). E’ una delle arti tradizionali Zen più note, codificata in maniera definitiva alla fine del XVI secolo da diversi monaci buddhisti zen.

Il cuore della cerimonia del tè consiste nel preparare una deliziosa tazza di tè; disporre il carbone in modo che riscaldi l’acqua, sistemare i fiori come fossero nel giardino; in estate proporre il freddo, in inverno il caldo; fare tutto prima del tempo; preparare per la pioggia e dare a coloro con cui ti trovi ogni considerazione.

L’importanza della cerimonia è lo spirito di accoglienza, il rispetto per gli ospiti e la loro natura.

 

5 – Canto giapponese

Rappresenta l’aspetto più tradizionale e classico della musica giapponese. Molte musiche erano anticamente eseguite alle corti imperiali o nei più importanti tempi buddhisti.

La musica giapponese è poi fortemente e strettamente legata al teatro e si concentrava molto più sui canti e sui testi che sulla musica in sé.

Gli strumenti classici di accompagnamento sono: il Koto, strumento musicale a corda, e lo Shamisen, strumento a tre corde.

 

6 – Concerti di Sutra

I Sutra sono dei testi che riproducono discorsi del Buddha o di antichi Maestri. Nello Zen, i Sutra recitati dopo la meditazione sono l’espressione della propria pratica, sia a livello di comprensione intellettuale che di vibrazione energetica. La loro recitazione è soprattutto, come lo 'zazen', essere Uno insieme agli altri abbandonando il proprio ego ed ogni individualità.

I concerti Sutra nella tradizione erano recitati da monaci Zen (storico l’ordine monastico della scuola Zen Soto).

"Maka Hannya Haramita Shingyo"

E’ il Sutra della Grande Saggezza. E’ uno dei testi sacri del buddismo zen, e viene cantato abitualmente in tutti i luoghi dove si pratica zazen (meditazione seduta). Espone in forma abbreviata in 262 ideogrammi cinesi il cuore, l’essenza della 'prajna paramita', la saggezza del Buddha, che si attualizza nella pratica zazen. Per questo viene cantato dopo ogni zazen ed è il sutra zen per eccellenza.

"Sandokai"

Lo spirito del Buddha, come l’aria e la luce, si trova in tutti i luoghi, in tutte le direzioni ed in tutto lo spazio. Lo spirito del Buddha esiste in ogni spirito. 'Voi che cercate la Via, rispettosamente, vi esorto a non passare giorni e notti invano'.

"Daishin Darani"

Utilizzato soprattutto durante le cerimonie funebri.

PRATICHE

 7 – Il Tantsu

E’ la rappresentazione del Watsu a terra. Agendo sui meridiani, attraverso pressioni, stretching e sui chakra si stimola l’energia vitale. Nel Tantsu si passa fluttuando da una posizione all’altra in una sorta di danza, favorendo così un’apertura di cuore, stimolando la circolazione del ‘prana’ lungo tutta la colonna dorsale. Durante i trattamenti possono verificarsi reazioni di vario genere che indicano la messa in movimento delle energie interne di depurazione dell’organismo, necessarie per rimuovere le tossine.

Possono avvenire reazioni immediate nel corso della seduta, come sudorazione improvvisa, sensazioni di caldo o di freddo, vibrazioni interne, irrigidimenti o tensioni momentanee.

Può verificarsi che le reazioni si sviluppino tra una seduta e l’altra come normale processo di assestamento.

Uno dei benefici più importanti in questa pratica è il generare sostegno che permette che noi riceviamo nutrimento, lo sviluppo nella crescita, l’apprendimento dell’indipendenza senza shock ed il sentirsi parte integrante della comunità. Tutto ciò ci avvicina alla vita attraverso una prospettiva sana di unità in primo luogo.

Una caratteristica unica di questa tecnica è il sostegno costante della base. In una sessione Tantsu, il ricevente si distende in una culla generata dalle gambe del partner. La coppia è vestita ed il lavoro si svolge su un comodo futon dove vari cuscini sono usati per garantire un comodo sostegno sia per chi dà sia per chi riceve. Piuttosto che generare indipendenza, questa separazione genera la dipendenza dalle strutture basate su potere e controllo, piuttosto che sulla relazione, la condivisione, il rispetto.

Il Tantsu è un tonico che ristabilisce la gioia di relazionarsi, nel beneficio reciproco delle nostre vite all'interno della comunità, una pratica meravigliosa che ci consente di re-imparare a sentirsi uniti, in connessione con gli altri, con l’ambiente che ci circonda e ad applicare tutto questo alla nostra vita di tutti i giorni.

 

8 – Touch for Health

E’ un metodo tramite il quale è possibile individuare la causa dello squilibrio dell’energia vitale grazie ad un test di forza muscolare. La debolezza di determinati muscoli rivelerà la causa dello squilibrio.

Metodo utile per liberarsi dal dolore, dallo stress, dall’instabilità emozionale, dai dolori del collo e della schiena, dall’emicrania, dall’insonnia.

Utile per verificare le intolleranze ad alimenti e bevande come pure le carenze alimentari, le debolezze dei muscoli e gli squilibri nascosti dell’energia vitale del corpo.

Lavorando sull’energia dei meridiani, secondo la Medicina Cinese e la Legge dei Cinque Elementi, si effettuano dei test muscolari che permettono di stabilire se vi è stress, carenza od eccesso di energia.

Ai test preliminari seguono le eventuali correzioni, che consistono in un riequilibrio energetico con diversi sistemi, in modo personalizzato.

Nella tradizione della Medicina Tibetana, di per sé molto complessa, troviamo i principali sistemi che sono:

  • I Mantra

  • I Tantra Curativi

  • Le Erbe

  • I Fiori

  • Gli esercizi per la Vitalità

  • L’agopuntura

L’Energia tibetana è un’energia di tipo elettromagnetico che scorre in tutte le nostre aree del corpo. Coordinazione, campo visivo, apprendimento ed energia vitale possono migliorare anche grazie al riequilibrio delle emozioni bloccate riferite all’area interessata.

In questa terapia si utilizzano i sistemi energetici:

  • Il flusso energetico a forma di 8 (fa parte dei percorsi sussidiari e si effettua tracciando un 8 a livello energetico, sopra la zona da trattare, in un senso o nel senso opposto). Si effettua il test dell’8 su tutto il corpo, davanti, di lato, su tronco e gambe, come pure su braccia, nonché sulla testa e sulla sommità del capo.

  • Il potere curativo del suono (ogni suono evoca una determinata frequenza di vibrazione energetica, nonché il suo relativo colore). La fondamentale differenza di frequenza utilizzata sui chakra opera un processo di ri-equilibrio che li porta ad essere più limpidi. Questo sistema ha uno stretto collegamento tra corpo fisico e corpi sottili.

 

9 – L’Osteopatia Fluidica con il Metodo Poyet

E’ una sorta di osteopatia omeopatica. E’ un metodo che permette la rimessa in forma in logicità, della catena Cranio-Colonna-Bacino. Oltre a trattare in maniera preventiva, serve come rimessa in forma dell’asse posturale.

E’ un mezzo per rimuovere efficacemente gli effetti perturbanti dei differenti stress che si sono memorizzati nel corpo. Il Metodo Poyet consente di rimettere IN ASSE il paziente per far sì che egli possa ricevere correttamente energia. E’ utilissima nei casi di problemi vertebrali o articolari, emicranie e disturbi dell’equilibrio, casi di instabilità neuropsichiche, depressione, traumi emozionali, blocchi cicatriziali, problemi dell’ATM, stress, ansia, attacchi di panico, disturbi digestivi, asma psicogeno, dolori muscolo-tensivi.

Il principio è semplice: la sfera del cranio è come una parabola che riceve e decodifica le informazioni inviandole al corpo. Tutte le disfunzioni delle ossa, dei muscoli o degli organi si leggono attraverso la palpazione del cranio e la pulsazione fluidica, tipica di questo metodo. L’originalità del metodo che è stato creato da Poyet sta nello scoprire che, attraverso una reattività fluidica, tutte le disfunzioni possono essere corrette sul sacro.

Un’infinita leggerezza si accompagna ai movimenti effettuati in Osteopatia Fluidica. Le dita si appoggiano leggermente sul corpo della persona trattata; il tocco effettuato in questo trattamento è come ‘il peso di una farfalla su un fiore…’.

Per questo in una seduta di Osteopatia Fluidica si va alla ricerca della vera causa che ha generato il problema. In questo modo anche il sintomo si scioglierà. Il principio dell’Osteopatia Fluidica, in sostanza, rompe lo schema tipico dell’operatore-paziente; infatti, permette alla persona trattata di prendere coscienza del blocco che ha causato una barriera fluidica nel suo corpo. Sta poi al paziente stesso riconoscere ed aiutare la liberazione del blocco.

 

10 – Il Rolfing

E’ un metodo di lavoro corporeo che mira a stabilire armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l’educazione al movimento. Questo metodo parte dal presupposto che esiste correlazione tra forza di gravità e funzionamento armonico del corpo umano. Tutto ciò è possibile grazie alla plasticità del tessuto connettivo che permette al corpo di cambiare forma. Attraverso un tocco sensibile e deciso, il rolfer agisce per liberare il corpo dalle sue restrizioni e riallineare la postura correttamente rispetto al campo di gravità, rendendola al contempo più armonica ed equilibrata.

Gli obiettivi sono:

  • aumentare il benessere individuale

  • rendere il movimento più fluido ed efficiente

  • migliorare la coscienza del proprio corpo

Il Rolfing è un metodo che può essere utilizzato non solo per trattare problemi strutturali esistenti (che si manifestano con mal di schiena, dolori cervicali, instabilità delle caviglia, periartriti scapolo-omerali, ecc.), ma anche come approccio preventivo per aiutare a mantenere e migliorare il proprio stato di benessere.

Dato che il metodo Rolfing considera il corpo nel suo insieme i benefici che se ne possono trarre si riflettono su tutta la persona: sul modo di muoversi, sui dolori articolari, sullo stato emotivo.

Il Rolfing è per tutte le età. Si rivolge a tutte le persone interessare alla ricerca del benessere. E’ un ottimo supporto per dare sollievo ad artrosi, mal di schiena, dolori cervicali ed articolari in genere, per ridurre lo stress, migliora la postura e per ottimizzare le prestazioni atletiche ed artistiche. Può aiutare i bambini e gli adolescenti nel loro processo di crescita, aiuta gli anziani nel ridare elasticità ai tessuti, riducendo sensibilmente le limitazioni del movimento dovuti all’età. Inoltre, è un valido supporto per le donne nel periodo post-gravidanza.

Il Rolfing parte dal presupposto che ogni corpo sulla terra è ‘intelligente’, poiché risponde in maniera logica ed appropriata agli stimoli che riceve: il mal di schiena che ci affligge è, quindi, la risposta coerente del nostro corpo alle sollecitazioni eccessive o non gradite.

Ogni seduta dura circa un’ora e si basa su un tema che viene personalizzato per ciascun individuo. Il Rolfer dedica del tempo a colloquio preliminare con il cliente ed osserva il corpo della persona in posizione errata e in movimento nello spazio per ‘leggerne’ le principali caratteristiche. Poi, grazie ad un tocco sensibile e deciso al tempo stesso, il Rolfer libera le restrizioni e gli schemi motori che costringono il nostro tessuto in tensioni permanenti.

 

11 – La Tecnica Metamorfica

E’ un approccio all’autoguarigione ed alla crescita creativa. Si basa sul principio secondo il quale le cellule del nostro corpo sono impregnate di tutte le esperienze della nostra vita, incluso il periodo prenatale.

E’ l’insieme di queste memorie che può essere trasformato.

Durante la fase di gestazione sono state gettate le basi del nostro modo di essere e di comportarci di quell’essere unico e irripetibile che ciascuno di noi è.

Disturbi e/o malattie di vario genere sono la manifestazione di debolezze codificate in questo periodo.

L’operatore della Tecnica Metamorfica sfiora leggermente alcune parti dei piedi, delle mani e della testa della persona, la quale ha solitamente la possibilità di rilassarsi e di sentirsi a proprio agio.

La funzione del praticante è analoga a quella che la terra ha per il seme, fornire un ambiente neutro per la trasformazione.

Sarà la forza vitale del seme a far sciogliere la sua dura scorza e a consentirgli di nutrirsi delle sostanze di cui ha bisogno per germogliare.

Negli esseri umani la ‘scorza’ è data da quelle emozioni, da quei sentimenti, da quei pensieri, di cui non sempre si è consapevoli, che si sono codificati sotto forma di schemi energetici e hanno dato vita a quei comportamenti che caratterizzano ciascuno di noi.

E’ completamente nello spirito della TM che i praticanti non si coinvolgano con le malattie o con difficoltà di chi la riceve, ma lascino fare alla forza vitale ed all'intelligenza innata del cliente ciò che è giusto in base alle sue più intime priorità.

Il non coinvolgimento è sinonimo di rispetto e accettazione totale dell’altro.

E’ per questo che la TM è adatta a tutti.

Ogni persona è unica ed ha un proprio vissuto. Non possiamo conoscere esattamente dove essa si trovi sul piano della sua evoluzione, né quale sia lo schema nel quale sta chiedendo di essere trasformata.

Mentre ci si rivolge alla medicina e alle terapie per guarire da qualcosa, coloro che si rivolgono alla TM lo fanno più o meno consapevolmente perché desiderano cambiare qualcosa. La TM permette, a chi la riceve, di attingere al proprio potere di autoguarigione, per lasciare andare le limitazioni del passato ed uscire da quegli schemi mentali e comportamentali che non sono più funzionali alla sua vita.

Generalmente dopo una sessione c’è una sensazione di maggiore energia o di rilassamento, o di entrambe le cose. E’ anche possibile che per qualche giorno si ripresentino alcuni sintomi o stati emotivi del passato. Lo scioglimento di uno schema mentale implica la modificazione del panorama interiore, e ciò si può esprimere con una diversa sensibilità e consapevolezza.

La meditazione Zen e lo studio dell’energia sono alla base del ‘soffio’, che ci insegna come fluire con la vita stessa. La pratica, semplice ed efficace, costituisce uno studio sempre nuovo e vivo dell’energia, delle sue leggi e continue trasformazioni negli esseri viventi. Sperimentarla non è difficile ed ognuno può apprenderla: alla base è la ripetizione di cicli di 21 soffi.

Se associata ad altre forme di sostegno energetico, ne aumenta i benefici e non ha controindicazioni; la sua efficacia sta nel praticare il soffio naturalmente, senza sforzo, a proprio agio nel fluire della Vita. Il dolore si trasforma in energia, in movimento, attraverso l’azione del Prana contenuto nel respiro.

In un paio di giorni, con pazienza, si impara una metodologia che ci pare antica, e proprio per questo autentica quanto l’universale abbraccio riparatore di una mamma che è capace, attraverso un bacio dato sulla ferita del proprio figlio, di curarne l’anima.

In questa tecnica, che prende a riferimento specialmente i piedi, si massaggia delicatamente l’alluce (che identifica il lato paterno) ed il tallone (che identifica il lato materno)

 

12 – L’Abbraccio

L’abbraccio è un movimento volontario che si fa per gli altri, e mentre si dona agli altri i suoi effetti tornano indietro a noi. Da questo deriva il 'Lifebreakthrough Coach', in altre parole un coaching che porta alla ‘rottura’. Rottura di uno stato d’animo in difficoltà, in cui l’individuo (che è abbracciato) penetra nel suo disagio, creandosi una rottura di quella barriera di difesa e si lascia finalmente andare, ed insieme al coach procede avanti nella sua vita, sentendosi amato, considerato. Le sessioni di Coaching aiutano la persona a tirare fuori il meglio da se stessi.

L’abbraccio è un movimento, è un passo verso l’altro, un passo in avanti, un gesto che inevitabilmente crea una reazione.

Cosa avviene durante un abbraccio?

A livello individuale attraverso l’abbraccio avviene l’unione fisica ed energetica fra due persone; in un attimo cadono le maschere che quotidianamente s’indossano per lasciare spazio ad uno scambio umano, immediato. A livello universale si crea una dimensione di assoluta fratellanza dell’intera umanità in cui non ci sono più distinzioni di alcun genere, né culturali né sociali né politiche né religiose, perché viene ‘rotto’ per un attimo ogni confine e tutti diventano davvero uguali seppure unici.

Un abbraccio fa riattivare la respirazione, la circolazione, l’apprendimento, lo sviluppo affettivo, il comportamento sessuale, la possibilità di avere un funzionamento ormonale corretto, il rafforzamento delle difese immunitarie, la resistenza allo stress, la formulazione del linguaggio, la maturazione delle connessioni neurologiche (per lo sviluppo motorio ed intellettuale) ed endocrine.

Oltre a tutto questo, importantissime sono le implicazioni psicologiche perché attraverso il contatto noi sentiamo che le persone ci accettano e ci amano, quindi noi ci viviamo come persone accettabili e desiderabili dagli altri, e la nostra autostima aumenta.

 

13 – Lo Yoga della Risata

Lo Yoga della Risata è un metodo unico che sta diffondendosi rapidamente nel mondo, dove ognuno può ridere senza alcun motivo! Perché? Perché fa bene! Ridiamo come forma di esercizio, ma velocemente si arriva a produrre una risata vera attraverso il contatto oculare e la giocosità e la gioia tipiche dei bambini.

La ragione per cui è chiamato Yoga della Risata è perché si combinano esercizi respiratori dello Yoga (che derivano del Pranayama) con esercizi di risata. Ciò aumenta le riserve d’ossigeno nel corpo e nel cervello facendoci sentire più energici, in salute.

Lo Yoga della Risata si basa sul dato scientifico che il corpo non avverte differenza tra una risata reale ed una indotta (se fatta volontariamente) e si producono gli stessi benefici sia a livello fisiologico che psicologico.

Lo Yoga della Risata è stato sviluppato da un medico indiano, il Dr. Madan Kataria, cominciando con 5 persone nel 1995 in un parco di Mumbai, e si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, contando attualmente oltre 6000 Club della risata in oltre 65 Paesi del mondo.

Il Dr. Kataria porta avanti un importante messaggio pacifista. Egli afferma che:

“Ridere non conosce confini, non fa distinzione di razza, credo religioso o colore ed è un linguaggio universale che può unificare il mondo”.

Per tale motivo, nel 1998, ha istituzionalizzato la Giornata Mondiale della Risata (World Laugher Day) che si celebra ogni anno la 1° domenica di Maggio e dove si ride a favore della pace del mondo.

“Ridere è la miglior medicina”

Elenchiamo di seguito 3 motivazioni fondamentali sul perché utilizzare lo YDR invece di un qualsiasi altro metodo per ridere:

  1. Al fine di ottenere benefici scientificamente provati dalla risata, bisogna ridere in maniera continuativa per almeno 10-15 minuti. Poiché nello Yoga della risata si ride come esercizio, possiamo prolungare la risata quanto vogliamo. D’altro canto la risata naturale non dura pochi secondi, che risultano insufficienti ad apportare cambiamenti fisiologici e biochimici nel corpo.

  2. Sempre per ottenere il massimo dei benefici dalla risata, questa deve essere forte e fragorosa e provenire dal diaframma. Dovrebbe essere una ‘risata di pancia’. Potrebbe non essere socialmente accettabile ridere fragorosamente, ma i Club della Risata forniscono un ambiente sicuro in cui si può ridere fragorosamente e di cuore, senza alcuna implicazione sociale.

  3. La risata spontanea (o meglio, spintanea) che facciamo nella nostra quotidianità è dipendente da molte ragioni e condizioni, ma non sono molte le ragioni che ci fanno ridere. Ciò significa che, se la risata è lasciata al caso, può capitare o no. Nello YDR, invece, la risata non è lasciata al caso, ma deriva dal nostro impegno. Questo ci garantisce di ottenere benefici sulla salute dal ridere.

La maggior parte dei benefici si può racchiudere in 5 categorie che sono facili da ricordare:

  • BENEFICI SULLA SALUTE - sono di 2 tipi, per persone sane che vogliono prevenire le malattie, per persone che presentano patologie e vogliono applicare lo YDR per guarire più rapidamente.

  • BENEFICI NELLE VITA PERSONALE - lo stato d’umore determina la qualità della nostra vita. Lo YDR ha il potere di cambiare il nostro umore in pochi minuti, rilasciando le endorfine, l’ormone della felicità. Quando l’umore è buono, ogni cosa sembrerà migliore. Lo YDR aiuta ad aggiungere più risate alla nostra vita, facendoci sviluppare anche il senso dell’umorismo. Ci si può sentire meglio con se stessi ed avere un punto di vista più positivo e maggiore ottimismo.

  • BENEFICI NELLA VITA PROFESSIONALE - lo YDR è il metodo più veloce, economico e scientificamente provato per ridurre lo stress nei posti di lavoro. Sappiamo che nel mondo del lavoro -così come nel resto della vita- i risultati e le prestazioni dipendono dal livello della nostra energia. Un funzionamento ottimale del cervello ha bisogno del 25% in più di ossigeno, rispetto a qualsiasi altro organo del corpo. Lo YDR aumenta le riserve di ossigeno, sia nel cervello che nel resto del corpo, aiutandoci a lavorare meglio e con più efficienza. Praticato la mattina prima di cominciare la giornata lavorativa, ci fa sentire più energici e possiamo lavorare di più senza essere stanchi. Inoltre, le risate di gruppo possono creare Team motivati e felici. Si può aumentare l’autostima e migliorare la comunicazione. In più si può accrescere la creatività.

  • BENEFICI NELLA VITA SOCIALE - la qualità della vita e il senso di soddisfazione non dipendono da quanti soldi, potere, posizione sociale o successo abbiamo; dipendono, soprattutto, dal numero di buone relazioni che condividiamo e coltiviamo. Gli apprezzamenti ed i riconoscimenti aiutano lo sviluppo emozionale. Lo YDR è un’energia positiva che connette le persone ed aiuta a fare amicizia facilmente. I Centri della Risata (soprattutto in India) costituiscono una rete sociale di persone che hanno cura l’una dell’altra. Questo sviluppa un senso di sicurezza sociale che contrasta lo stress e aiuta a superare i momenti di depressione, che è la malattia n.1 al mondo d’oggi.

  • RIDERE PER SUPERARE LE SFIDE - LO SPIRITO PROFONDO DELLA RISATA. Nei tempi difficili che stiamo vivendo non è facile rimanere calmi e centrati. Lo YDR insegna come tenere alto lo spirito. In questo modo si può gestire ogni situazione senza perdere la concentrazione e la pazienza, soprattutto quando s’incontrano delle sfide da affrontare nella vita. Lo YDR promuove un’attitudine mentale positiva per entrare in contatto con le situazioni negative e ci aiuta a rapportarci con situazioni e persone difficili in maniera migliore.

Alcune persone frequentano regolarmente i CdR perchè li aiuta a stare più in forma. Essi rinforzano il sistema immunitario e non si ammalano più tanto facilmente. Lo YDR è un potente esercizio per l’apparato cardio-circolatorio. Infatti 10 minuti di risate di cuore equivalgono a 30 minuti di vogatore. Lo YDR è anche un potente antidoto contro la depressione, riduce sintomi di allergie, asma ed artriti, e dà un apprezzabile contributo nella cura del cancro. Inoltre, ridere diminuisce gli effetti negativi dello stress, che è causa del 70-80% di tutte le malattie.

 

14 – Il Buddhismo Chan

Rappresenta una delle scuole, dottrine e linguaggi del Buddhismo cinese che fanno riferimento alla figura di Bodhidhrama, il leggendario monaco indiano tradizionalmente ritenuto il suo fondatore. Questo Buddhismo, sorto probabilmente alla fine del VI sec. in Cina è tutt’oggi praticato in questo Paese, con particolare riguardo ai linguaggi presenti ad Hong Kong e Taiwan e da lì trasferiti anche negli Stati Uniti ed in Europa. Dal Buddhismo Chan derivano le tradizioni dello Zen Giapponese, del Sol Coreano e del Thien Vietnamita.

Uno spazio dove la mente si possa svuotare da ogni pensiero ed il corpo rilassare da ogni tensione, imparando ad attingere dalle nostre risorse interiori di armonia e benessere.

Nata da una recente combinazione tra AUTOIPNOSI e MEDITAZIONE, questa tecnica ci consente di conformare la nostra esistenza più intima alle reali esigenze, permettendoci di creare noi stessi la realtà.

Credete nel potere di far accadere le cose? C’è una spiegazione scientifica per cui, nel momento in cui si pensa intensamente ad una cosa, regolarmente accade? La realtà non esiste fuori da noi, bensì dentro di noi; è semplicemente il risultato della nostra elaborazione cerebrale, in base a ciò che siamo in grado di percepire.

La meditazione ha profondi effetti neurofisiologici sulla salute psicofisica.

Le meditazioni guidate aiutano a riscoprire consapevolmente le risorse per vivere più serenamente, per scoprire il meglio di se stessi, rimuovere i blocchi energetici, dare luogo a nuovi flussi di energia, nuovi stimoli e nuovi obiettivi esistenziali; ci aiutano a scoprire ogni nostro desiderio e a farlo diventare realtà. Nella meditazione guidata esplorerete il potenziale della vostra mente e scoprirete la fonte della vostra ricchezza che vi permetterà di praticare la generosità verso la vita e le altre persone.

 

15 – Il Theta Healing

Il TH è una meravigliosa e rivoluzionaria tecnica di guarigione olistica riportata alla luce da Vianna Stibal.

Theta è un’onda e Healing è guarigione, ovvero guarigione attraverso delle onde theta. Funziona tramite un processo meditativo e di visualizzazione, entrando nelle onde Theta, che è uno stato di rilassamento, si crea un’energia intuitiva che porta ad un contatto diretto con la Fonte Suprema, ti da la possibilità di co-creare la tua realtà, portare cambiamenti, migliorare la tua vita costantemente, eliminare le paure ed i risentimenti, tutti i sistemi di convinzioni auto-limitanti che attualmente alterano la tua esistenza.

Questa tecnica antichissima arriva direttamente dalla Sorgente, affinchè tutte le persone possano uscire dalle loro problematiche e guarire se stesse, ottenendo la guarigione psico-spirituale.

Nello stato Theta si ha accesso al proprio materiale inconscio, idee creative, sogni lucidi, efficacia delle visualizzazioni, apprendimento facilitato, accettazione delle novità, ecc.

L’obiettivo del TH è di assistervi e ricreare la vostra vita in qualunque modo si scelga di volerla vivere.

TH è la via dell’auto-realizzazione.

 

16 – Crossfit Sawmill & Terapia Cranio-Sacrale

Gabriella Braglia, terapista del Suono che ha scelto di dedicarsi a questo tipo di terapia per profondo amore e credenza per la Musica come espressione di innumerevoli vibrazioni, di recente è stata in India dove ha potuto ulteriormente approfondire la conoscenza inerente a questi strumenti ed esprimere l’esperienza acquisita.

La tecnica è basata sulla stimolazione di risorse del corpo, con lo scopo di aiutarlo a ritrovare o mantenere il suo stato di salute. Secondo chi la pratica, la terapia è d’aiuto a risolvere traumi sia fisici che psichici.

Non utilizzando farmaci o manovre fisioterapiche invasive può essere combinata senza controindicazioni con altre terapie.

La terapia cranio-sacrale è basata sulla convinzione che la fisiologia sia basata sul movimento, e che se la scorretta biomeccanica del corpo venisse alterata per malattia o per incidente, potrebbe provocare danni all’intero organismo. Per i teorici della disciplina, sarebbe dunque importante ristabilire, nel limite del possibile, la mobilità delle parti colpite per ristabilire l’equilibrio fisiologico del corpo attraverso delicate manipolazioni del cranio.

Sempre secondo la corrente biomeccanica, i blocchi hanno anche una natura energetica e nel corpo agiscono flussi di energia in movimento (concetto simile al sistema dei Chakra e delle Nadi nella fisiologia orientale).

Se in un corpo queste correnti subiscono costrizioni, si perde potenziale; se il blocco continua o si aggrava può sorgere dolore o malattia. Secondo il fondatore, la terapia cranio-sacrale avrebbe la capacità di aiutare i pazienti a sciogliere questi blocchi, permettendo al corpo di ritrovare il suo stato di salute.

 

17 – Il Reiki

E’ un’energia caratterizzata da amore, armonia e guarigione. Noi siamo fatti di vibrazioni, il Reiki è una di queste vibrazioni, di cui l’Universo è pieno. Reiki è l’energia d’amore, di armonia e guarigione che è in risonanza con la coscienza dell’Uomo e con la sua consapevolezza spirituale. E’ un donoterapia cranio-sacrale biodinamica dell’Universo, che ci porta benessere e felicità.

Il Reiki è un metodo naturale che mira a ristabilire nell’individuo il corretto equilibrio energetico, favorendo un sempre maggiore benessere psicofisico.

Il termine giapponese Reiki sta ad indicare la connessione tra l’Energia Universale (Rei ovvero la pura potenzialità creativa, lo spirito governatore di tutte le cose) e l’Energia Individuale (Ki ovvero la corrente di vita che anima tutte le manifestazioni dell’esistenza).

Il praticante di Reiki è in grado di attingere coscientemente all’Energia o Forza Vitale e di trasmetterla ed incanalarla su se stesso e sugli altri, promuovendo così lo scioglimento dei blocchi e delle congestioni energetiche.

Si tratta di una disciplina che si occupa della guarigione fisica, mentale ed emozionale di chi la pratica, ma rappresenta anche un percorso di crescita personale e di evoluzione spirituale. Lo scopo ultimo del Reiki è rappresentato dall’Anshan Ritsumei: l’assoluta pace interiore.

Tutti possono essere iniziati al trattamento al Reiki attraverso un rituale chiamato Reiju o armonizzazione.

Il praticante Reiki utilizza l’energia vitale per risvegliare il naturale processo di guarigione. Colui che pratica Reiki è in grado di trasmettere la forza vitale ad altri, concentrandola nelle aree maggiormente bisognose.

 

18 – La Naturopatia

Radice comune dei diversi rami della Medicina Naturale (dalla medicina Ippocratica con l’espressione Vis Medicatrix Naturae, dalla medicina Cinese come Qui e dalla medicina Ayurvedica come Prana), propone una responsabilizzazione della salute attraverso criteri salutistici atti a stimolare il vitalismo ed il recupero dell’equilibrio omeostatico, tenendo in considerazione le molteplici influenze che lo condizionano e la specificità di ogni singolo individuo.

Ne scaturisce, quindi, una versione secondo la quale, pur rimanendo fondamentalmente concentrati sulla promozione della salute nel quadro dei comuni regimi di assistenza sanitaria, si configura, tuttavia, come essenziale, sovraintendere e sostenere gli innati processi di auto-guarigione attraverso un’attività formativa, personale e professionale atta a sviluppare maggiore attenzione alla salute, ad implementare sani stili di vita e a ridurre protocolli operativi personalizzati, concrete espressioni dell’intervento olistico.

Oggi le medicine tradizionali, con le loro peculiarità preventive e terapeutiche, hanno riconquistato il proprio antico ruolo di strumento per la salute e per il benessere. In questo ultimo decennio tale settore ha vissuto un esponenziale sviluppo formativo e professionale interconnesso con la crescente domanda di una medicina ‘più umana’, capace di considerare l’individuo come unità inscindibile.

Per meglio intendere i principi fondanti di questa visione, elenchiamo i punti che sono alla base della Naturopatia:

  • non nuocere

  • agire in collaborazione con il potere curativo della natura

  • ricercare, individuare e trattare la causa fondamentale della malattia

  • trattare l’intera persona usando un approccio individualizzato

  • insegnare i principi di un sano stile di vita e della prevenzione sanitaria

Il cibo, uno dei nutrienti principali dell’uomo, insieme ad aria ed acqua, è in grado di influenzare quotidianamente lo stato di salute generando benessere o disarmonia. Ogni specifico alimento, oltre a condizionare la salute dell’apparato digerente, modifica la chimica ematica e, di conseguenza, migliora o danneggia l’intero organismo fino a mutare la condizione psico-emotiva del soggetto. L’allievo, attraverso lo studio e la comparazione delle diverse correnti alimentariste, sviluppa tale consapevolezza pratica e pone l’analisi dell’alimentazione come prioritaria nella predisposizione di un protocollo idoneo ad innescare o sostenere nell’individuo gli innati meccanismi di auto-guarigione.

 

19 – Il Breathwork Consueling

E’ un metodo semplice, efficace e flessibile che unisce in sé due potenti strumenti: il respiro, da sempre utilizzato come chiave per accedere alla conoscenza interiore e l’ascolto empatico, attento ed accogliente.

Si pratica per chi ha bisogno di:

  • fermarsi un momento e respirare

  • essere aiutato a ritrovare fiducia nelle proprie risorse

  • imparare a gestire in modo semplice ed efficace emozioni e pensieri

  • essere ascoltato, rispettato e valorizzato come essere unico ed irripetibile

Si pratica per chi desidera:

  • scoprire nel respiro un alleato fedele, fonte di creatività e benessere

  • sentirsi più vitale, più sano, più presente alla vita

  • sentirsi più libero di esprimere se stesso

  • sentirsi unito tra corpo, mente, anima

La respirazione circolare consapevole, una volta appresa, diviene il principale strumento di accesso alle risorse del profondo da utilizzare autonomamente per gestire efficacemente i propri stati d’animo.

Attraverso il BC è possibile sviluppare la consapevolezza di se stessi, sul piano fisico, emozionale, mentale e spirituale, per dare un senso costruttivo ed evolutivo alla propria esistenza.

Il metodo BC contatta ed integra vecchi sistemi filosofici e tecniche respiratorie diverse e li propone come linguaggio flessibile che rispetta i ritmi, i tempi e l’unicità della persona alla quale si rivolge.

Educa all’ascolto del corpo tramite la rieducazione della respirazione.

Si avvale del contributo scientifico della Psicologia Transpersonale e del Consueling Rogersiano, approccio non direttivo, dove colui che si sottopone al trattamento è l’attore principale del processo di aiuto mentre il Consuelor lo accompagna, lo facilita, lo stimola con le sue qualità di ascoltatore attivo ed empatico.

Il lavoro nel BC consiste nel divenire gradualmente:

  • consapevoli dell’interazione costante ed automatica che c’è tra respiro, sensazioni, emozioni, pensieri, azioni

  • consapevoli del potere che il respiro circolare ha in questo processo

  • responsabili di scegliere di utilizzare lo strumento del respiro circolare per trasformare pensieri, emozioni, azioni in senso costruttivo ed evolutivo

  • consapevoli che ogni scelta, anche minima, influisce su tutto il sistema di cui facciamo parte

 

Informazioni tratte da Il Festival dell’Oriente 2016 (con alcuni spunti di Daniele Dodi Divakar)